mercoledì 25 novembre 2015

Una Chiacchierata con ..... Francesco Teboni

Continuano gli incontri, questa volta abbiamo il piacere di scambiare due chiacchiere con Francesco Teboni, alias Bac, Amico ex moderatore del forum di Mr. Malt e da agosto 2014 proprietario di BacBrewing ecommerce di attrezzatura professionale in inox per HomeBrewer.
Francesco 46 anni, vive ad Angiari, sposato con Marzia e papà di Dario e Giorgia rispettivamente di 11 e 9 anni, diploma di elettrotecnico, la sua passione prima della birra era una  vecchia Guzzi California III dell’ 86, fondatore/gestore dell’ Associazione Motociclistica Campo Bikers.

Ciao Francesco, Ti do il benvenuto nel nostro salotto virtuale, raccontaci qualcosa di Te, fatti conoscere dai nostri lettori? 
Un saluto a Te caro amico di forum e a quanti leggono il tuo bel blog, chi l’avrebbe mai detto che un incontro su forum potesse un giorno divenire questo. Mi presento, sono Francesco, ho quasi 47 anni vivo ad Angiari piccolo paesino della bassa Veronese, orgogliosamente sposato con Marzia e papà di Dario e Giorgia rispettivamente di 11 e 9 anni, diploma di elettrotecnico da conseguirsi in 3 anni ma conseguito in 4, cavalcatore di una vecchia Guzzi California III dell’ 86 con la quale mi sfogavo di raduni e km su km quando la famiglia era un pensiero lontano e la birra non mi aveva preso per la gola. Ora la moto la uso sporadicamente ma non ho mollato la passione per quel mondo essendo anche uno dei fondatori/gestori dell’ Associazione Motociclistica Campo Bikers, ritrovo per appassionati del mondo bikers vecchio stile e viste le feste che facciamo posso garantire che il connubio Moto-Birra è indissolubile.

Quando hai iniziato a fare birra?
F: Ho iniziato nel 99.

Qual’è stata la scintilla che ti ha avvicinato al mondo della birra casalinga?
F: Nessuna particolare ricerca voluta, semplicemente da appena sposato avevo come molti, penso, l’entusiasmo di fare tutto assieme tra cui anche la prima spesa al supermercato. Girando per le corsie e spingendo il carrello lo sguardo si è posato sullo scatolone azzurro di Mr.Malt, ne avevo sentito parlare e subito è stato amore a prima vista “Cara posso!!!” Se solo avesse detto no facilmente ora starei parlando di origami. Penso comunque sia stata l’ultima spesa assieme!

Qual’è la tecnica che utilizzi per produrre le Tue birre?
F: All grain 3 tini ma come tutti sono partito dai barilotti che ho utilizzato per un paio d’ anni nel frattempo oltre a capire la cosa più importante ovvero i procedimenti basilari e la fermentazione ho cominciato a costruire qualche similimpianto per semplificare alcune lavorazioni ma tra svariate aggiunte e modifiche il tutto si era complicato. Avendo capito bene o male come si sarebbe dovuta fare la birra e dopo aver portato all’alcolismo intere generazioni di pantegane del circondario ho cominciato a costruirmi l’impianto All-Grain, anche questo ha negli anni subito svariate modifiche, aggiunte e migliorie. Per la cronaca, non ho mai fatto due birre di seguito con l’impianto invariato ed ogni volta che faccio birra, ahimè oramai abbastanza raramente per il semplice gusto di farla ma più che altro per testare nuovi pezzi, faccio un passaggio e penso a come si potrebbe semplificarlo, automatizzarlo eccetera e giù di modifiche. L’impianto che ho ora mi auguro possa bene o male essere quello che passerò ai figli anche perché come costi…….

Quali sono gli stili di birra che preferisci?
F: Adoro le Ale e la Pils ma anche altre tipologie per carità ma quelle che proprio non mi piacciono sono le estreme fatte con 15 malti 87 gittate di luppolo, perché no buttiamoci pure uno spicchio d’aglio e siccome forse non è abbastanza amara giù di dryhop in fermentazione e perché risparmiarsi un pellet ogni bottiglia! Ecco questi estremismi non sono tra le mie corde, mi piace quando bevo una birra poter dire “Fammene un’altra” e non fare fatica ad arrivare in fondo a una. Certe birre sono paragonabili ad una pasta fatta con pomodoro basilico guanciale pancetta funghi olive acciughe capperi wurstel prosciutto crudo radicchio carciofini tonno cipolla asparagi……….senti che gustosa!! Scusatemi il francesismo ma…. ecchec…zo! Ci mancherebbe anche che non fosse gustosa ma è un gustoso che snoia, ci sono talmente tanti gusti che sono indistinguibili tra di loro, vuoi mettere una spaghetti col pomodoro? Sembrerà facile ma è difficile con un ingrediente fare una pasta buona, deve essere buona anche l’acqua. Stessa cosa per la birra certe luppolature spesso, almeno secondo il mio modesto parere, servono a coprire errori o lacune in mash. Vuoi mettere fare una pils quella si che è difficile da fare questo è, sempre secondo il mio punto di vista, il vero motivo per cui pochissimi birrai la fanno e non certo perché sia fuori moda.

Hai una birra che hai creato a cui sei molto legato?
F: A una delle tante Ale che ho fatto che era venuta fuori modestamente spettacolare fatta con una ricetta normalissima ma modificata nelle dosi e nei tempi all’attimo, di getto e secondo voi le modifiche fatte me le sono scritte? Mi verrebbe da dire un altro francesismo ma soprassediamo.

Regala una ricetta ai nostri lettori.
F: Non sono un creatore di ricette, non ne sono capace, ho apportato qualche modifica a delle ricette esistenti aggiungendo o modificando qualche dosaggio ma nulla di eclatante e nulla che possa definirsi “una mia ricetta”

Cosa pensi della Tecnica BIAB?
F: Personalmente non la conosco a fondo non avendola mai praticata ma reputo che ogni tecnica di brassaggio abbia il suo perché, i suoi pregi e i suoi difetti. Un impianto classico a tre tini ha il difetto di costare di più di un impianto biab, un tre tini occupa molto più spazio di un biab a tino singolo, il passo più brutto del fare una birra è la pulizia di tutte le componenti “sporcate” dal mosto e lavare un impianto a tre tini non è certo come lavare un tino solo, la resa del tre tini solitamente è maggiore della resa in biab, sono tante insomma le variabili che bisogna considerare quando ci si vuole costruire o acquistare un impianto e vanno tutte valutate non per ultima anche il quanta birra si vuol fare per cotta perché fare 200 litri di birra con biab è ardua e fare 20 litri di birra con tre tini è più che altro uno spreco di danaro, questo è comunque un mio parere personale, il parere di chi usa un impianto tradizionale a tre tini che ha la fortuna di avere anche il posto dove lasciarlo perennemente montato e pronto all’uso senza doverlo spostare per parcheggiarci la macchina.

Perchè hai deciso di intraprendere la strada del commercio? 
F: Ho intrapreso questa avventura sia perché già facevo lavorazioni meccaniche, sia perché già provvisto dell’attrezzatura per la lavorazione dell’inox, sia perché comunque da appassionato di birra ho notato lacune nella reperibilità su mercato italiano di qualche oggetto semplice che poteva interessare il mondo homebrew e non ultima la crisi attualmente ristagnante in Italia. Le scelte non erano tante. Abbandonare l’Italia per andare a lavorare in Svizzera era una possibilità che comunque non ho colto per volontà e per la testardaggine tipica dell’Artigiano per di più Veneto convinto che in Italia ci sia ancora la possibilità di fare qualcosa che possa avere successo, ho provato e vedremo come andrà perlomeno di una cosa sono sicuro. Un giorno da vecchio rimbambito non mi porrò l’angosciante domanda “Ah se solo potessi tornare indietro…!” 

Quando hai deciso di aprire il negozio on line Bac Brewing?
F: Ho deciso di aprire l’ecommerce, comunque legato e residente nella ditta di cui sono socio, la EnerGO’ srl, circa a marzo 2014 e tra l’idea e la messa on-line del sito sono passati 5-6 mesi durante i quali ho costruito e testato i vari pezzi che compongono il catalogo.

Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato nell’impresa BacBrewing?
F: Sinceramento non posso dire di avere incontrato tante difficoltà avendo già una partita iva, essendo già comunque una ditta avviata da parecchio tempo, conoscendo già i fornitori, avendo già una sede, avendo l’aiuto del Fratello che segue le lavorazioni di impiantistica, due segretarie e un’attrezzatura idonea. Se togliamo il fatto che si lavora normalmente dalle 8 del mattino fino spesso alle 2 di notte altre grosse difficoltà non ne ho incontrate.

Pur essendo all’inizio, il negozio è già ben fornito, ma come pensi di crescere, dacci qualche anteprima?
F: Ti dico solo che ogni tanto penso che ci vorrebbe la possibilità di prendere vite come su Super Mario Bros. per avere il tempo di sfornare tutte le idee, anche di strampalate senza futuro, che mi vengono in mente alle quali devo aggiungere anche le idee che vengono ai clienti che mi scrivono “Si potrebbe fare…….”

Hai intenzione di inserire anche attrezzature specifiche per il BIAB, come sacche, doppi fondi, pentole per esempio?

F: L’idea di fornire pentole era una delle prime che ho affrontato ma per fare questo non sono attrezzato, potrei farle ma non sarebbero certamente concorrenziali per cui idea abbandonata, cesti da utilizzare al posto di sacche biab ne ho già fatti su richiesta ma attualmente non è un prodotto a catalogo come tante altre realizzazioni che però sono un pò troppo specifiche e costruite apposta per qualche utilizzo che però con tutte le variabili che possono avere mi triplicherebbero il catalogo col rischio di impiantare il tutto per cui altri prodotti verranno messi in vendita, altri sono allo studio cercando però che commercialmente possano soddisfare piu clienti per un mero ritorno economico.

Non tutti hanno la possibilità di acquistare un Braumeister, ma se qualcuno Te lo chiedesse, come gli costruiresti un impianto automatico, contenendo le spese?
F: Quando pensi ad un Braumeister e a quanto costa dici…zzarola che costo ma garantisco che per come è costruito, per come è rifinito e sapendo cosa costa l’inox e la sua lavorazione non riuscirei nel mio piccolo a costruirne uno ad un costo inferiore per cui non vedo motivi di copiare un prodotto e venderlo allo stesso prezzo, giustamente non avendo storicità non riuscirei mai a venderlo per cui ad un Braumeister clonato non ci penserei proprio, se invece ci sfossero richieste particolari per un articolo che sul mercato non si trova ecco che allora comincia a diventare il pane mio.

Se Ti chiedessi di automatizzare il mio impianto BIAB, come lo faresti?
F: Come prima cosa farei un cesto metallico e non tela, inoltre metterei un piccolo argano elettrico per alzarlo. Metterei inoltre una pompa che aspira dal centro tino passando col tubo dal centro del fornello come ho fatto nel mio impiantino. In tal caso i tubi però devono assolutamente essere coibentati per evitare il raffreddamento del mosto durante il passaggio dai tubi e dalla pompa, il tubo di immissione posizionato al centro del tino, in immersione ma che butta non direttamente nel mosto ma su un disco che distribuisce il mosto tangenzialmente per evitare il rimestamento del grano. Vista la domanda vado un pò OT. Si sa che automatizzare vuol dire semplificare ma se esagerata vuol dire anche togliere romanticismo, passione, divertimento. Quello che voglio dire è che anch’io avevo fatto passaggi in automatico tipo la regolazione della fiamma tramite valvola modulante gestione del ricircolo, sparge, travasi ecc. in automatico tramite un plc che gestiva delle elettrovalvole, motori ecc. ma non ero più io che facevo la birra ma la macchina togliendomi la possibilità di divertimento e non ultimo apprendimento del comportamento dell’impianto per cui quello che consiglio nell’automatizzare un impianto a livello HomeBrew e basse produzioni è in primis quello della miscelazione a motore parlando di un tre tini, una visione delle varie temperature ma ad esempio l’accensione o spegnimento o regolazione della fiamma in manuale o in automatico che sia, consiglio sempre la presenza dell’operatore. Quando anch’io avevo la gestione della fiamma in automatico dicevo: finalmente finchè si scalda posso uscire a prendere questo, vado in ditta a fare una mail….non vero! Almeno io! Fatto ciò un paio di volte avevo sempre il pensiero al fuoco in mia assenza. Ho tolto tutto e la potenza delle fiamme me la regolo io. L’automazione della gestione delle temperature è comunque una gran bella cosa ed anch’io la consiglio ma va fatta semplicemente per gestire il fornello in automatico e non per potere andare a farsi un giro nel frattempo. Questo è solo un esempio di automazione comunque il fatto di delegare all’automazione la gestione di un impianto semplifica il lavoro dell’HomeBrew, eccome se lo semplifica ed anch’io la consiglio ma non dovrebbe essere talmente spinta da togliere quell’alone di misticità alchemica che ha il farsi la birra, comunque come dico spesso “De Gustibus” questo è il mio personale pensiero, ognuno col suo impianto fa ciò che più gli piace e non è mai sbagliato a prescindere.

Dai un consiglio a chi volesse seguire le Tue orme?
F: Cambia pusher!

Quanto pensi che con BacBrewing aiuti gli HB?
F: Non credo di aver cambiato la vita degli HomeBrewers, può essere che abbia semplificato qualche passaggio ma non montiamoci la testa.

Dacci tre motivi per acquistare da Te?
F: Motivo 1
Prodotti Italiani con materiali Italiani o al massimo Europei. La cina non entra dal mio portone. Mi arrivano mensilmente offerte dalla cina ad esempio di tubo in silicone certificato per alimenti (certificato si ma da loro e conosciamo tutti la notoria affidabilità dei loro prodotti) oppure raccordi camlock in inox….mmm….con qualche aggiunta di scarti radioattivi ospedalieri come già successo nelle mie zone con forniture di lamiere inox aromatizzate al cesio, con prezzi che confermano il fatto che avrei guadagni incredibilmente più alti. Tali offerte passano direttamente da Posta in arrivo a Posta eliminata. Guadagnerei di più ma dormirei di meno.
Motivo 2
Prodotto artigianale
Motivo 3
Devo mangiare pure io per cui mero motivo economico.

Pensi che con il tempo potrai evolverti e diventare anche un negozio per professionisti? 
F: Ho aperto questa branchia della mia attività poco più di un anno fa ed è in lenta ma continua salita, ho già realizzato prodotti per birrifici per cui penso proprio di si.

Qual’è l’identikit dei Tuoi clienti?
F: HomeBrewers di qualsiasi tipo, con pentole da 20 litri o impianti da 300 litri ma tutti con una passione dentro che mi ha entusiasmato.

Ho visto che esegui anche lavori su misura e su disegno, qual’è la cosa che Ti ha maggiormente stupito per la genialità?
F: Il pezzo che sto collaudando del quale però non posso dire altro, di quelli attualmente in vendita direi l’HopBasket Easy per il fatto che si può smontare, il filtro springer per la sua semplicità ed il raccordo per filtro springer in un Braumeister per il fatto che rende possibile l’estrazione di tutto il mosto presente anche sotto il foro di uscita.

Quali articoli acquistano maggiormente i Tuoi clienti?
F:Pozzetti per sonde, sonde, filtri springer


Pensi di implementare il canale video su Youtube con attività collaterali come corsi e dimostrazioni on line?
F:Considera che attualmente la linea BacBrewing la gestisco da solo, progetti, gestione del sito, gestione degli ordini, richieste via mail, reperibilità materiale, costruzione pezzi, imballaggi e spedizioni per cui i video che spiegano un pezzo sono una cosa, fare corsi non penso proprio anche perché oltre alla mancanza di tempo non ho nulla da insegnare.

Infine lancia un appello per far conoscere BacBrewing?
F:Che dire, i pezzi che vendo sono costruiti artigianalmente in Italia con materiale Italiano o Europeo, penso siano fatti abbastanza benino e se non li prendete a mazzate non si rompono. Io dico che sono eterni ma magari no, ma se vi cade un HopBox per terra non controllate l’HopBox, controllate il pavimento.

Ti ringrazio Francesco, è stato un vero piacere fare due chiacchiere con Te, e poter parlare di impianti.
Spero che quando avrai qualche novità, che vorrai proporre ai nostri lettori, ci verrai a trovare nuovamente illustrandoci le novità.
A presto.
F: Complimenti a Te per questo bel blog che divulga "Il verbo della birra fatta in casa"
Un abbraccio a Te e a tutti i tuoi lettori e un saluto particolare agli utenti del forum Mr.Malt.
Ciao




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