lunedì 11 maggio 2015

Chinook Willamette e Columbus da fare ricrescere


Più di un anno fà ordinammo alcuni rizomi di luppolo americano, vi ricordate chinook,willamette, columbus da fare crescere per provare a farli crescere, prendere  confidenza con le esigenze e le necessità dei luppoli, fabbisogno idrico, concimazioni, esposizione solare, insomma cominciare a capire come si comporta la nostra amata piantina.
Purtroppo l'anno scorso le piante non si sono comportate come pensavamo. Dopo un inizio promettente dove le piantine sono cresciute bene, hanno cominciato a rallentare la crescita, e a ingiallire e ha seccare le foglie, complice il tempo molto umido, che ha creato un ambiente idoneo per la crescita di funghi patogeni, come la pernospora, e le piante si sono indebolite.


Non avremmo mai più pensato che nonostante tutto sarebbero riuscite a sopravvivere, soprattutto il Chinook, la varietà più robusta, a fine stagione si era ridotta ad un mucchio di foglie gialle e secche. 


Il Columbus, ha mostrato invece una crescita stentata con internodi corti e foglie piccole, e nonostante le annaffiature erano diradate e leggere, il terreno tendeva a rimanere bagnato e asciugava di rado, denotando una sofferenza radicale. 


Invece la varietà che ha reagito meglio è stata il Willamette, che pur crescendo stentato, ha mantenuto un portamento rampicante e con una buona colorazione delle foglie.
Le piante non avrebbero superato un altro anno i quei vasi, e nella stagione calda abbiamo continuato a cercare un ubicazione più idonea, un terreno dove poter sistemare questi rizomi e magari acquistarne altri. 


Alla fine siamo riusciti a trovare solo terreni molto argillosi, e non serviti dell'acqua, ne dall'acquedotto, ne da pozzo, un fattore molto negativo, soprattutto per i terreni che si trovavano distanti da casa. 
Nei mesi successivi, le piante sono andati in letargo molto presto, un altro segnale della sofferenza, praticamente ad ottobre, la parte aerea era completamente secca.
Nell'inverno le piante non sono state mosse, e un pò abbandonate al freddo, al gelo e neve, e sono finite abbandonate con la neve che alla fine le hanno coperte completamente.  Eravamo rassegnati al peggio, ed invece verso gli inizi di aprile, sono cominciati a spuntare i primi getti, siamo rimasti di stucco e siamo stati presi in contropiede, e non ci eravamo preparati ad un rinvaso in piena terra all'interno del nostro terreno.
Il muro che l'anno scorso, doveva essere dedicato a loro, aveva preso un'altra piega con la costruzione di una zona dedicata alle erbe aromatiche, e sarebbe stato impossibile trovare qualche buco dove sistemare i rizomi. Alla fine siamo stati costretti a sistemare una zona del prato, creando una struttura provvisoria di bambù, per evitare di perdere le piante.


Il luppolo è un rampicante infestante, molto resistente, che geneticamente è portato a crescere ed allungare i suoi tralci fino a circa 7 metri, sia in verticale, che in orizzontale, e non potendo innalzare delle strutture atte a ospitare le piante in altezza, abbiamo pensato di creare dei supporti in orizzontale. 
Per riparare le piante sia dal vento, che dal sole cocente estivo, che potrebbero danneggiare le deboli piantine, abbiamo sistemato un cannicciata alle spalle, sistemandola tra tre pali innalzati per sostenerle.


Naturalmente le piante, hanno subito un ulteriore stress, visto che per tirare su la struttura alle spalle, ci abbiamo messo qualche settimana, a causa di tutti i problemi incontrati in questo ultimo periodo, e così le piante hanno cominciato a vegetare. Un espianto in questo periodo è un rischio, soprattutto per piante già debilitate. Infatti terminata la sistemazione, le piante si sono afflosciate, e hanno mostrato alcuni tralci che durante la manipolazioni, si sono spezzati.


Ma non potevamo fare diversamente. Siamo fiduciosi, che alla fine, le piantine che hanno superato l'inverno, sono risultate molto resistenti a tutte le avversità che hanno sopportato, e il fatto che è una pianta erbacea con sviluppo annuale, potrebbero ricacciare qualche nuovo tralcio per sostituire quelli danneggiati.
Purtroppo non sono riuscito a farvi qualche foto per mostravi, l'incredibile sviluppo radicale, in tutti e tre i vasi, il rizoma principale, grosso come un dito percorreva tutto il vaso, con un buon numero di radici che si sviluppavano lungo tutto la lunghezza.


Per mettere a dimore le nostre amate piantine, sono state create tre buche molto capaci, profonde, dove sul fondo è stato posato uno strato di pomice, per evitare qualche ristagno di acqua, e il terreno originale, sabbia e argilla, è stato mescolato con torba.
Ora non rimane che attendere qualche settimana per vedere qual'è sarà la reazione delle piante. Se tutto andrà bene, e se le radici affonderanno bene nel terreno, avremo un buon sviluppo radicale, ma   non possiamo pensare che riusciranno a fruttificare, mentre per il prossimo anno dovrebbero cominciare a fare qualche cono, cominceranno a fruttificare dopo il terzo anno. Fondamentale sarà la concimazione ricca di fosforo e potassio, da fare a fine agosto, visto che di solito si evitano, subito dopo il trapianto di concimazione, per evitare di mettere le radici danneggiate dopo il trapianto, in contatto con un ambiente ricco di agenti patogeni contenuti nei concimi naturali e a sali dei concimi chimici.
La cosa migliora da utilizzare è un pugno di cenere sparso nelle vicinanze, ma non troppo attaccato ai tralci e neanche direttamente sopra le radici. Dal prossimo anno ad inizio stagione, l'utilizzo di concimi fogliari, con un quantità equilibrata di azoto fosforo e potassio, possono essere di aiuto per irrobustire le piante, e successivamente, l'utilizzo di concimi sbilanciati verso il fosforo e il potassio, possono aumentare la produzione di coni, utili anche l'utilizzo di ormoni della crescita. Per chi invece vuol mantenere un livello più naturalistico, si può usare in piccole dose il guano ricco di fosforo in maggio giugno e cenere a settembre dopo la raccolta, mi raccomando, utilizzare più concime non vuol dire avere di più, ma si rischia semplicemente di bruciare l'apparato radicale.
Ora non ci rimane che attendere che attecchiscano e comincimo a crescere.... anzi a ricrescere.




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